L'Angelo
In un vicolo della New York degli anni 20' c'era un uomo steso a terra senza conoscenza; alla prima occhiata sembrava un barbone, ma guardando meglio i vestiti, si capiva che era un uomo della media-borghesia. un poliziotto passando da quelle parti con un broncio che quasi toccava terra, si accorse dell'uomo e convincendosi che era un barbone decise di sfogare la sua rabbia su quell'indifeso, avvicinandosi iniziò a guardare l'uomo per decidere dove colpirlo, visto che di rabbia ne aveva tanta e non voleva che il barbone crepasse prima di consumarla tutta, decise di colpirlo sul fianco e dopo aver estratto in manganello infisse il primo colpo al fianco destro dell'uomo che con un balzo si destò cercando poi di bloccare il secondo fendente del poliziotto.
"Un pessimo risveglio" pensò il nostro uomo, aprendo gli occhi vide arrivare un manganello che stava per colpirlo e come di istinto allungò il braccio destro per proteggersi aspettandosi il dolore provocato dal colpo, ma invece che un acuto colpo sentì un rumore come di vetri che si rompevano e una sensazione di freddo al braccio; aprendo gli occhi non vide nulla di strano, il poliziotto pronto a colpire una terza volta e di fronte a se il suo braccio apparentemente illeso. pronto a essere colpito dall'agente, chiuse gli occhi aspettando il colpo, ma una voce femminile all'ingresso del vicolo bloccò la scena dicendo "Agente, cosa sta facendo a quell'uomo? la smetta subito". il poliziotto voltandosi a vedere chi aveva osato disturbare il suo passatempo preferito, guardando la bellissima donna che ormai si trovava a pochi metri da lui, quasi ringhiando disse " lei si faccia gli affari suoi se no la arres..." di colpo il poliziotto si congelò e rimettendosi perfettamente eretto si incamminò verso l'ingresso del vicolo a non più di una decina di metri dalla scena appena avvenuta. Il nostro uomo vedendo come quella bella donna era riuscita a bloccare un poliziotto il doppio di lei, dicendo poche parole ipotizzò che un angelo lo aveva salvato da una brutta fine, ma visto che era anche un uomo razionale scartò subito quella ipotesi e ringraziò con un filo di voce dicendo "la ringrazio signorina, mi a salvato la vita le sarò per sempre Grato". un sorriso apparve sul viso della splendida donna che con una voce soave e melodiosa disse al l'uomo steso a terra "sono molto felice di constatare che lei anche se vittima di un pestaggio è ancora in buone condizioni; riesce ad alzarsi, vorrei portarla da un dottore, ma non posso aiutarla perché non sono una donna molto forte" e uno sguardo dolce apparve sul viso della donna; il nostro uomo dopo essersi alzato senza molte difficoltà guardando la donna che lo aveva salvato disse "non si preoccupi signorina, sto bene non vorrei abusare della sua gentilezza" ma detto queste parole, il volto della giovane donna mutò in una espressione seria e autorevole ma senza perdere il suo fascino, dicendo "le ho salvato la vita e come a detto lei ora lei è in debito con me, perciò ora lei mi seguirà finché io non le dirò che ha ripagato il suo debito, è d'accordo?" il nostro uomo spiazzato dalla autorità della donna con un gesto del capo fece segno di si. incamminandosi per la strada principale del quartiere il nostro uomo notò con sua grande sorpresa che il sole era alto nel cielo: nel vicolo filtrava poca luce perciò poteva essere qualsiasi ora; "mi scusi la mia maleducazione io sono Jessica Swan, lei come si chiama buon uomo?" a questa domanda della donna il nostro amico con un filo di voce disse "signorina Swan, io non ricordo il mio nome... a dire il vero non ricordo nulla prima del poliziotto e il suo salvataggio". la donna fermandosi di scatto e voltandosi verso il malcapitato, affermò sicura e autorevole "un uomo non può andare in giro senza sapere il proprio nome" a quest'affermazione il nostro malcapitato guardando negli occhi la giovane donna disse "se non le dispiace vorrei che me lo desse lei il nome, finche non ricorderò il mio". sul viso della giovane donna apparve un sorriso e dicendo "ne sarei molto lieta" iniziò a picchiettarsi la tempia sinistra con la mancina e dopo un minuto scarso di mugugni affermò sicura "le va bene, Gastone Drop: Gastone perché dopo essere stato colpito da un poliziotto e essere stato salvato da me" una piccola risatina fermò il discorso della donna "riesce ancora a camminare, anche se soffre di perdita della memoria, perciò ti chiamerò Gastone come il cugino fortunato di paperino. Drop per la strana voglia che ha sul collo che sembra proprio una goccia". per la prima volta un sorriso apparve sul viso dell'uomo e dopo aver detto "Si mi piace proprio il mio nuovo nome; ma vorrei che lei mi chiamasse Gas, se non le dispiace"
"va bene Gas, ma tu dovrai chiamarmi Jessica, siamo d'accordo?"
"si, Jessica" e detto Questo iniziarono a camminare verso il dottore.
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